Convegni

La Repubblica, il fascismo: quanta continuità?

Convegno nazionale di Studi Storici

La storia dell'Italia contemporanea conosce un cruciale punto di svolta alle origini della Repubblica. Dal 1943 al 1948 si determina un intreccio tra più dimensioni: l'impatto diretto della seconda guerra mondiale sulla penisola, la crisi e il colpo di coda dell'ultraventennale regime fascista, lo sfilacciamento delle griglie statuali e l'avvio dei fenomeni resistenziali. Queste dimendioni contribuiscono in modo concomitante e a volte anche contraddittorio a dar vita alla faticosa costruzione di uno Stato "nuovo" entro la cornice costituzionale repubblicana.

Il convegno intende interrogarsi sulla delicata fase di passaggio degli assetti politico-istituzionali dalla forma dittatoriale a quella democratica. 

Alle interpretazioni ormai consolidate circa la "Continuità" dello Stato si vuole offrire il contributo di una nuova stagione di ricerche basate sull'uso diretto di fonti, su nuovi metodi e indagini sul campo, al fine di discutere dello stato della ricerca alla luce di risultati più avanzati, con particolare riferimento ai numeri e i percorsi biografici degli uomini (dirigenti e responsabili, tecnici e addetti) operanti nei principali apparati dello Stato i quali contribuirono a determinare la transizione/continuità istituzionale.

Con l'apporto di giovani studiosi e di storici di spessore nazionale il convegno intende rispondere alla domanda: qual è stata in concreto la quota di "presenza" di uomini, idee, strutture organizative del fascismo negli apparati dello Stato durante la fase di nascita della Repubblica? E quindi, "La Repubblica, il fascismo: quanta continuità?".

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