Comunicati stampa

Addio a Gilberto Malvestuto, ultimo ufficiale della Brigata Maiella e Presidente onorario della Fondazione

Col cuore colmo di lutto e di mestizia diamo l'addio al Tenente Gilberto Malvestuto (17.04.1921-28.02.1923). Scompare l’ultimo baluardo della memoria della storia resistenziale in Abruzzo: Gilberto Malvestuto, 102 anni il prossimo 17 aprile. Era l’ultimo ufficiale in vita della Brigata Maiella, un testimone vitale e credibile, una fonte di ispirazione per tutti noi. Aveva fatto della cultura dell’impegno il fulcro della propria esistenza. I funerali si svolgeranno il 02 marzo alle ore 15.00 presso la Chiesa di Maria SS. Ausiliatrice in via San Polo in Sulmona.

Primo di sette figli, adolescente a Sulmona negli anni ’30, si è arruolato volontario nel Gruppo Patrioti della Maiella a Recanati, venendo assegnato alla Compagnia pesante Mista e dal marzo del 1945 al Plotone Mitraglieri, di cui fu Comandante. Ha preso parte ai furiosi combattimenti sostenuti in Romagna e in Emilia per la liberazione di Monte Castellaccio, Brisighella, Monte Mauro, Monte della Volpe, Monte della Siepe, sul Senio, sul Lamone, sul fiume Indice, alla liberazione di Castel San Pietro ed è stato tra i primi ad entrare a Bologna, insieme ai fratelli combattenti polacchi, all’alba del 21 aprile del 1945. 
Suo il volto più iconico di tutta la storia della formazione, quell’ingresso trionfale della Maiella da porta Mazzini che racconta tutta l’epopea del Gruppo. Un onore toccato al Plotone mitraglieri comandato proprio dal Tenente Malvestuto integrato dalla I Compagnia del Gruppo. Era un ritorno, per Malvestuto, che nella stessa città aveva frequentato il corso da allievi ufficiali presso il 3° reggimento carristi all’età di 21 anni.          Poi l’8 settembre, la fuga per mettersi in salvo, la clandestinità nella valle peligna e la scelta della ribellione, maturata anche grazie al sostegno dell’amata moglie Leda Comitis, proveniente da una nota famiglia antifascista. Leda, la compagna di una vita, lo avrebbe sposato dopo essere tornati alla vita civile.

Gilberto Malvestuto è stato decorato di croce al valor militare “per aver dimostrato costante spirito di sacrifico e superbo slancio in ogni occasione distinguendosi particolarmente per ardimento e sprezzo del pericolo in cruenta azione”. Nel dopoguerra è stato presidente dell’Istituto Storico della resistenza abruzzese e promotore della costituzione dell’Associazione degli ex combattenti della Brigata Maiella. Tra i maggiori collaboratori di Ettore Troilo, ha intrattenuto con il fondatore del Gruppo partigiano una fitta e lunga corrispondenza da cui traspaiono l’affetto e la stima reciproca. Si era più volte fatto carico personalmente, con scritti che attingevano alla storia e ai ricordi personali, di onorare la figura del Comandante.
È stato iscritto anche all’ANPI ed è stato attivo fino all’ultimo nella valorizzazione della memoria. In una delle sue più famose testimonianze (Io sono l’ultimo. Lettere di partigiani italiani, Einaudi 2015) aveva affermato: “Il fascismo parlava tanto di giovinezza, ma poi ce l’ha portata via tutta. Dopo la guerra ci siamo ritrovati con il peso degli anni che sono passati, con la rabbia per il furto vigliacco che ci era stato combinato. Ma adesso penso che quella giovinezza abbia avuto un significato diverso. E che sia stato, il nostro sacrificio, un modo per farla vivere anche ai ragazzi di oggi, nella sua parte più pura, di coraggio e di speranza”.

“Si parla spesso di dovere della memoria, meno di frequente si invoca, a proposito di grandi personalità che ci hanno lasciato, la gioia del ricordare. Nel caso, la gioia e il privilegio dell’aver avuto con noi un testimone così credibile, vitale, appassionato, che aveva fatto della cultura dell’impegno il fulcro della propria esistenza”. Dichiara Nicola Mattoscio, il Presidente della Fondazione Brigata Maiella, istituzione di cui Gilberto Malvestuto era Presidente onorario.

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